Adriano Bianchi ci ha lasciato

E’ mancato all’affetto dei suoi cari e di tutti quelli che gli volevano bene Adriano Bianchi, 71 anni, anima del Centro Sportivo Italiano e della struttura diocesana di San Desiderio.

Se n’è andato senza fare troppo rumore, come era il suo stile di vita.

Instancabile, disponibile con tutti, non amava apparire, preferendo sempre restare in seconda fila.

Adriano ha incarnato con i fatti, con le azioni di tutti i giorni, con la sua passione educativa, il vero spirito della nostra associazione e i suoi valori.

Non è stato solo lo storico presidente del Centro sportivo italiano e braccio destro di don Caviglia. Non era solo onnipresente e disponibile per tutti, me per primo, – dice Enrico Carmagnani Presidente CSI Genovanon era solo una persona più sagace di quanto egli stesso volesse mostrare e di quanto molti sapessero cogliere. Adriano era anche, e soprattutto, un esempio di accoglienza, umiltà e carità e generosità cristiana.

Aveva accolto la Parola più di chiunque abbia mai conosciuto. Ci ha guidato verso quello “stupore” che lui ben custodiva e che gli si leggeva negli occhi ogni volta che lo incontravi a San Desiderio, o durante una premiazione o mentre ti raccontava di quanto fatto da questa o quella persona che lui aveva aiutato e che magari nemmeno lo aveva ringraziato. Adriano ci insegnava ad amare il prossimo, qualsiasi errore avesse commesso. Era il Buon Samaritano che non passa oltre. Il difensore di tante cause “perse” ed il crociato di battaglie dimenticate. Sempre il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene. Era questo e molto altro. Unica consolazione – conclude Enrico Carmagnani – per noi è saperlo accolto in cielo dall’amato don Caviglia e dall’inseparabile amico Emilio che lo staranno guidando verso quella Luce che forse vedeva già quando era in mezzo a noi”.

Adriano Bianchi lascia un ricordo indelebile nella grande famiglia del CSI: dirigenti, volontari, arbitri che hanno condiviso con lui momenti felici, ed altri meno felici per tanti anni.

Da sempre attento al sociale è stato promotore di diverse iniziative nel carcere di Marassi e Pontedecimo e della convenzione siglata con il Tribunale di Genova per la messa in prova di lavoratori socialmente utili soprattutto nella struttura di San Desiderio ma anche nella sede d Vico Falamonica: persone che magari avevano sbagliato ma alle quali era giusto dare un’altra possibilità

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